Unità 10003

Più di venti anni fa, negli ultimi anni della perestroika e poco prima della dissoluzione dell'URSS, in seno allo stato maggiore dell'esercito sovietico fu costituita una unità speciale di agenti dotati di qualità extrasensoriali e in grado per questo di prevedere possibili attacchi armati e di individuare campi minati e postazioni militari. A rivelarlo è stato il quotidiano Rossiiskaia Gazieta, secondo cui la decisione di creare tale nuova unità, operativa per circa 15 anni, fu presa anche per contrastare una attività analoga in seno alle forze americane. A decidere la costituzione di tale unità speciale - contrassegnata dal numero 10003 e definita dal giornale "uno dei reparti più segreti" delle Forze armate sovietiche - fu il capo di stato maggiore, generale Mikhail Moissieev. A guidarla fu chiamato il generale Aleksey Savin.

"Tale decisione - scrive Rossiiskaia Gazieta - fu presa anche perché negli Usa, al Pentagono e in stretto coordinamento con la CIA operava allora contro l'URSS un gruppo di noti scienziati che utilizzavano le qualità ultrasensoriali dell'uomo al servizio dell'esercito e dei servizi segreti americani, un progetto denominato 'Porte Stellari' ".

All'inizio degli anni novanta - afferma la Rossiiskaia Gazieta - gli uomini dell'unità speciale 10003 fornirono tra l'altro informazioni su una possibile esplosione nucleare nella regione di Glasgow, in Scozia. Tali informazioni arrivarono agli inglesi, che «all'ultimo momento riuscirono a sventare una autentica catastrofe per il loro paese e per l'intera Europa occidentale». Come si riuscì poi ad accertare, osserva il giornale, in quella occasione era stata programmata una esplosione in una installazione nucleare della Nato. Gli specialisti della unità 10003 operarono anche intensamente nel Caucaso settentrionale e in particolare in Cecenia, contribuendo con le loro capacità extrasensoriali a individuare campi minati e covi della guerriglia. Alla fine del 2003, scrive Rossiiskaia Gazieta, fu appurato che «l'unità segreta speciale 10003 - dopo quasi 15 anni di esistenza - aveva assolto i suoi compiti e che pertanto andava smantellata».

Alexey Savin, tenente generale in riserva, è stato “scelto” per fare luce su questa storia, emersa pochi anni fa peraltro senza eco particolari. Savin ha lavorato nel Ministero della Difesa Sovietico, dispone di PhD ed è membro dell’Accademia di Scienze Naturali. Questi ha dichiarato ad alcuni giornalisti della Pravda che ricerche sul paranormale (ovvero sulla “psicotronica”, come la definivano i russi) entrarono direttamente a far parte delle attività ell'esercito sovietico e nel KGB nel 1983 quando il ministro della difesa di allora consentì l’addestramento di alcuni militari per missioni paranormali, come l’identificazione di alcuni obbiettivi militari con mezzi extrasensoriali, la predizione di incidenti, la guarigione rapida di feriti etc.

"Si può dire - aggiunge il giornale moscovita - che nel dicembre 1989 cominciò per così dire una battaglia fra gli specialisti sovietici e americani per il predominio nel campo del subconscio, un confronto che apriva la strada a conflitti di tipo nuovo, che in America chiamavano 'cerebrali o 'psico-guerre'". Sono tornati sugli schermi con il film con George Clooney 'L'uomo che fissa le capre.

Più di venti anni fa, negli ultimi anni della perestroika e poco prima della dissoluzione dell’URSS, in seno allo stato maggiore dell’esercito sovietico fu costituita una unità speciale di agenti dotati di qualità extrasensoriali e in grado per questo di prevedere possibili attacchi armati e di individuare campi minati e postazioni militari. A rivelarlo è stato il quotidiano Rossiiskaia Gazieta, secondo cui la decisione di creare tale nuova unità, operativa per circa 15 anni, fu presa anche per contrastare una attività analoga in seno alle forze americane. A decidere la costituzione di tale unità speciale – contrassegnata dal numero 10003 e definita dal giornale “uno dei reparti più segreti” delle Forze armate sovietiche – fu il capo di stato maggiore, generale Mikhail Moissieev. A guidarla fu chiamato il generale Aleksey Savin.

“Tale decisione – scrive Rossiiskaia Gazieta – fu presa anche perché negli Usa, al Pentagono e in stretto coordinamento con la CIA operava allora contro l’URSS un gruppo di noti scienziati che utilizzavano le qualità ultrasensoriali dell’uomo al servizio dell’esercito e dei servizi segreti americani, un progetto denominato ‘Porte Stellari’ “.

All’inizio degli anni novanta – afferma la Rossiiskaia Gazieta – gli uomini dell’unità speciale 10003 fornirono tra l’altro informazioni su una possibile esplosione nucleare nella regione di Glasgow, in Scozia. Tali informazioni arrivarono agli inglesi, che «all’ultimo momento riuscirono a sventare una autentica catastrofe per il loro paese e per l’intera Europa occidentale». Come si riuscì poi ad accertare, osserva il giornale, in quella occasione era stata programmata una esplosione in una installazione nucleare della Nato. Gli specialisti della unità 10003 operarono anche intensamente nel Caucaso settentrionale e in particolare in Cecenia, contribuendo con le loro capacità extrasensoriali a individuare campi minati e covi della guerriglia. Alla fine del 2003, scrive Rossiiskaia Gazieta, fu appurato che «l’unità segreta speciale 10003 – dopo quasi 15 anni di esistenza – aveva assolto i suoi compiti e che pertanto andava smantellata».

Alexey Savin, tenente generale in riserva, è stato “scelto” per fare luce su questa storia, emersa pochi anni fa peraltro senza eco particolari. Savin ha lavorato nel Ministero della Difesa Sovietico, dispone di PhD ed è membro dell’Accademia di Scienze Naturali. Questi ha dichiarato ad alcuni giornalisti della Pravda che ricerche sul paranormale (ovvero sulla “psicotronica”, come la definivano i russi) entrarono direttamente a far parte delle attività dell’esercito sovietico e nel KGB nel 1983 quando il ministro della difesa di allora consentì l’addestramento di alcuni militari per missioni paranormali, come l’identificazione di alcuni obbiettivi militari con mezzi extrasensoriali, la predizione di incidenti, la guarigione rapida di feriti etc.

“Si può dire – aggiunge il giornale moscovita – che nel dicembre 1989 cominciò per così dire una battaglia fra gli specialisti sovietici e americani per il predominio nel campo del subconscio, un confronto che apriva la strada a conflitti di tipo nuovo, che in America chiamavano cerebrali o psico-guerre“. Sono tornati sugli schermi con il film con George Clooney “L’uomo che fissa le capre”.

Una parte delle tecniche dell’Unità 10003 tutt’oggi si insegnano ai civili per lo sviluppo dell’intuito, remote viewing, previsioni, l’analisi, arte e creatività.

Generale Alexey Savin consegna il certificato del corso per i civili ad Olga Jascin. Maggio 2016

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