Sussurrare alle cellule

Poco più di un anno fa, nell’inverno 2016, in prima mondiale, al teatro “San Leonardo” di Bologna è stato presentato un esperimento dal vivo, chiamato “CELL MELODIES”, organizzato dal movimento internazionale di scienziati e artisti chiamato “VID ART SCIENCE”, fondato dal Prof. Carlo Ventura.
Il professore, 
ordinario di biologia molecolare all’Alma Mater di Bologna, direttore della sezione bolognese dell’Istituto Nazionale di Biostrutture e Biosistemi che ha sede alla Cardiologia del Sant’Orsola, e molto altro (vedi curriculum) conduce da anni ricerche con collaborazioni nazionali e internazionali sulle cellule staminali, che hanno portato a scoprire la sostanziale implicazione del suono nei processi biologici, riproduttivi e di programmazione delle cellule. Le prospettive di applicazione in campo medico sono enormi (Vedi in fondo all’articolo alcuni link di approfondimento).

Dunque, come si è svolto all’esperimento.
Sul palcoscenico, insieme al percussionista jazz Milford Graves (il primo musicista che ha analizzato i microritmi del cuore, delle vere e proprie partiture che abbiamo all’interno del battito cerdiaco) e all’attore Alessandro Bergonzoni, c’era anche un microscopio in grado di mostrare su uno schermo cosa succedeva in tempo reale a cellule staminali umane per effetto dei suoni cui erano sottoposte. E così è stato possibile per un pubblico non solo di settore medico-scientifico osservare dal vivo ciò che i ricercatori hanno scoperto: esse ‘tremavano’, ovvero vibravano, in maniera diversa a seconda dell’intensità della musica e del suono della voce umana che venivano fatte ascoltare loro.
Lo scopo dell’iniziativa era infatti mostrare che questa ‘melodia’, appunto, può essere convogliata sulle cellule staminali nel tentativo di riprogrammarle.


Nel link riportato qui trovate un video, una breve intervista fatta in quell’occasione al Prof. Carlo Ventura il quale ci racconta molto in sintesi qualcosa dell’evento.
C’è un particolare nella narrazione che ci ha molto colpito. Nulla ci dice il professore dei risultati dell’esperimento con i microritmi del cuore di Milford Graves, che devono essere stati davvero interessanti dal momento che la collaborazione tra l’equipe di ricerca e il musicista prosegue da anni, riassume invece l’esperienza sul palco di Alessandro Bergonzoni.

L’attore ha recitato tre pezzi tra loro differenti per qualità e frequenza: un pezzo comico, uno surreale e uno drammatico. Non ci mette a parte nel dettaglio, il professore, dello spettacolo cui ha potuto assistere chi era presente, ma ci descrive un finale davvero commovente.
Bergonzoni che si è inginocchia davanti alle cellule, in una sorta di preghiera sussurrata, come ad aiutarle a salvarci dalle trappole della nostra mente, in quanto cellule staminali che hanno la funzione di rigenerarci.

Chi ha assistito ha potuto vedere che la recitazione surreale e comica di Bergonzoni attivava la periferia delle cellule. E già questo è un fatto straordinario da osservare.

Ma quella sussurrata aveva un effetto ancora più sorprendente. Quella sussurrata attivava il nucleo. E questo è qualcosa di prodigioso!

Carlo Ventura afferma nel video che Non sappiamo ancora bene cosa vuol dire”, se non che “le cellule rispondono con delle firme vibrazionali a qualcosa che l’arte propone”… fa pensare “che l’arte influenzi la dinamica stessa delle nostre stesse cellule staminali”…. 

… ma un fatto salta agli occhi come inequivocabile: parlare alle cellule, sussurrare loro, con la consapevolezza dell’immensa intelligenza racchiusa in esse, con amore, si intuisce, in una condizione interiore di preghiera, ovvero da un punto di profondità, di sacralità, di connessione con il divino secondo ciò che per ognuno vuol dire, produce qualcosa nel loro nucleo. Sì, proprio nel nucleo delle cellule, dove tutta la programmazione biologica si svolge!!!
E’ una dimostrazione prodigiosa.

Oltre a ricordarci la potenza del Verbo e l’importanza di essere consapevoli delle parole che ogni momento proferiamo, ci suggerisce una pratica possibile: raggiungere le cellule con il suono della voce, parlare loro, in-formarle, dopo aver ricercato uno stato di profondità, da cui poter riconoscere il sacro, da cui poter irradiare amore.

Sara Siani
Redazione Holystica

 

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