Bere l’acqua

Dott. Neumyvakin è l'ex capo della medicina spaziale sovietica, ora un instancabile divulgatore della medicina olistica tutta sua e particolare, in gran parte basata sulle esperienze sue e dei guaritori russi. Ha una clinica "all'inclusive" dove con i suoi metodi cura anche i malati molto gravi.

Come bere l’acqua secondo il prof. Ivan Neumyvakin

Dott. Neumyvakin è l’ex capo della medicina spaziale sovietica, ora un instancabile divulgatore della medicina olistica tutta sua e particolare, in gran parte basata sulle esperienze sue e dei guaritori russi. Ha una clinica “all’inclusive” dove con i suoi metodi cura anche i malati molto gravi.

Ivan Neumyvakin cita la frase di A. Zalmanov, scritta nel 1958: “Non esiste una cura locale. Sappiamo molto poco su quello che regola la vita del tessuto connettivo che forma le cicatrici, che guarisce le nostre ferite dopo gli interventi chirurgici, che compensa le sostanze perdute dagli organi deformati dalla tubercolosi, dall’alcool e da altre malattie… proprio questo tessuto, questo instancabile restauratore, diventa la causa di una lenta morte degli organi colpiti dalla sclerosi. La sclerosi dei polmoni, dei reni, del fegato, l’arteriosclerosi, la cirrosi del fegato… è sempre una riduzione, la sostituzione degli organi dal tessuto connettivo.”
Risponde Neumyvakin:
“Che cosa può contrapporsi a tali disastrosi cambiamenti nell’organismo? L’acqua! Ma non la solita acqua che scorre dal rubinetto, ma l’acqua preparata e leggermente salata.
Nella mia pratica parto dal presupposto che una persona che pesa 50-60 kg deve bere non meno di 1,5 litri, se ha delle malattie articolari, deve bere 2 litri, e chi pesa più di 70 kg deve bere nn meno di 2 litri,
Da dove viene questo valore? In media, una persona di 70 kg evacua con l’urina circa 1 litro del liquido, e con le feci, 100 ml. Dalla superficie della pelle e con l’aria che si respira, si perdono altri 900 ml. Tutto insieme compone 2 litri d’acqua che vanno recuperati.
… L’acqua va bevuta così: mettete in bocca un pizzico del sale e poi bevete un bicchiere d’acqua con l’aggiunta di 10-15 gocce di perossido di idrogeno al 3%. Dopo, bevete un’altro bicchiere, Presto sentirete che vi piacerà bere tale acqua. Questo serve per recuperare l’acqua che è stata impiegata dall’organismo durante il sonno per l’evacuazione degli scarti metabolici, e d’altra parte, serve per eliminare la bile concentrata che si è formata di notte nella cistifellea, la fonte principale dei calcoli.
E’ preferibile bere l’acqua dalle ore 5 alle ore 7 (ora locale), nel periodo dell’attività della cistifellea. L’assunzione de 2 bicchieri d’acqua a digiuno cura definitivamente la stitichezza.
Ricordatevi che questa acqua è un prodotto di nutrizione. Dopo 10-15 min dopo la sua assunzione, tempo che serve per strutturare l’acqua, inizierà a funzionare come l’elettrolito, antiossidante che diluisce tutte le formazioni acide.
La quantità del sale assunto giornalmente, non deve superare 2-3 gr. Teniamo conto del fatto che il nostro organismo si nutre della soluzione fisiologica 0,9%: questa quantità di sale non nuoce all’organismo.
 
Se avrete fame nel corso della giornata, bevete 0,5-1 bicchiere dell’acqua leggermente salata, e la fame scomparirà per 30-45 minuti.
Chi aveva visitato l’Asia Centrale, si ricorderà la cerimonia del tè, quando il tè caldo viene travasato da una tazza all’altra diverse volte.
Perché lo fanno? L’acqua che batte sul fondo della tazza si riempie d’ossigeno, anche di quello atomico (simile ad una cascata). Questo té dà una notevole carica di freschezza e provoca un effetto diuretico.
Un organismo idratato produce l’urina quasi incolore e inodore, simile all’acqua. Un organismo disidratato produce l’urina amara, gialla, salata. La pratica evidenzia che è inutile cercare di curare tali malati senza prima ripristinare il loro equilibrio acido-basico.
E’ preferibile bere l’acqua dalle ore 5 alle ore 7 (ora locale), nel periodo dell’attività della cistifellea. L’assunzione de 2 bicchieri d’acqua a digiuno cura definitivamente la stitichezza.
Ricordatevi che questa acqua è un prodotto di nutrizione. Dopo 10-15 min dopo la sua assunzione, tempo che serve per strutturare l’acqua, inizierà a funzionare come l’elettrolito, antiossidante che diluisce tutte le formazioni acide.
La quantità del sale assunto giornalmente, non deve superare 2-3 gr. Teniamo conto del fatto che il nostro organismo si nutre della soluzione fisiologica 0,9%: questa quantità di sale non nuoce all’organismo.
 
Se avrete fame nel corso della giornata, bevete 0,5-1 bicchiere dell’acqua leggermente salata, e la fame scomparirà per 30-45 minuti.
Chi aveva visitato l’Asia Centrale, si ricorderà la cerimonia del tè, quando il tè caldo viene travasato da una tazza all’altra diverse volte.
Perché lo fanno? L’acqua che batte sul fondo della tazza si riempie d’ossigeno, anche di quello atomico (simile ad una cascata). Questo té dà una notevole carica di freschezza e provoca un effetto diuretico.
Un organismo idratato produce l’urina quasi incolore e inodore, simile all’acqua. Un organismo disidratato produce l’urina amara, gialla, salata. La pratica evidenzia che è inutile cercare di curare tali malati senza prima ripristinare il loro equilibrio acido -basico.
Coloro che soffrono delle malattie cardiocircolatorie e le malattie del tratto digerente, preparate alla sera un bicchiere d’acqua. Al mattino, alzandovi prima delle 7 (ora locale) prendete un altro bicchiere vuoto e travasate l’acqua nel bicchiere vuoto, sollevando molto il bicchiere con l’acqua, per 30 volte. Fatelo tenendo sotto una grande tazza, che raccoglierà le gocce che perderete durante il travaso. Ciò che vi resterà nel bicchiere, bevetelo a piccoli sorsi.
Potete liberarvi dal mal di testa e dalla nausea.
 
Io aggiungo all’acqua da 5 a 10 gocce del perossido di idrogeno al 3%. Questo produce l’effetto molto marcato, perché abbiamo sempre una grande carenza d’ossigeno nell’organismo.
Ricordiamoci che le cellule cancerose vivono negli ambienti poveri di ossigeno. E anche questa assunzione potrà favorire l’eliminazione delle cellule patologiche, cancerogene, ecc, parassiti compresi,
Le molecole dell’acqua trattate con il suono (tuono, campane) si frantumano in particelle più piccole: l’ossigeno atomico, ozono, idrogeno ecc. Questo fenomeno si chiama la dissociazione.
Durante le epidemie, in Russia antica, facevano suonare ininterrottamente le campane, e la malattia arretrava, o le vittime erano relativamente poche. Si sa che per due terzi l’uomo è fatto d’acqua. Possiamo supporre che il suono delle campane agiva sull’acqua dell’organismo alzando la concentrazione del perossido di idrogeno, rafforzando così il sistema immunitario…
…Il perossido di idrogeno è uno dei più potenti antiossidanti. Acidificando le sostanze rimaste poco acide, favorisce la basificazione degli ambienti acidi (amate dalle cellule cancerogene), ripristinando l’omeostasi e l’equilibrio acido-basico, favorendo così la guarigione.”

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